L’Airbus A321 è un solido e affidabile velivolo bimotore derivato dal modello A320, con una fusoliera allungata di circa 7 metri che gli permette di ospitare fino a un massimo di 236 passeggeri. Il volo inaugurale del primo prototipo avvenne l’11 marzo 1993 e Alitalia si dimostrò immediatamente molto interessata a questo aereo, tanto che dopo appena un anno dal decollo del primo A321 mai realizzato, a Fiumicino fu consegnato il primo esemplare AZ: l’I-BIXA “Piazza del Duomo – Milano”. Era il 18 marzo 1994 e all’epoca l’A321-112 era il secondo Airbus più grande mai utilizzato da Alitalia, solo 5 metri più corto del “glorioso” A300, i cui modelli furono dismessi progressivamente tra il 1996 e il 1997.
Forse non elegantissimo, per la sua forma allungata che lo fa somigliare a una sorta di sigaro volante, l’A321 nella configurazione standard di Alitalia trasporta 200 passeggeri in un’unica classe, ed è impiegato con successo da un quarto di secolo sul corto e medio raggio. I suoi concorrenti diretti sono stati storicamente il Boeing 757-200 e il 737-900, ma il 321 di origine europea ha saputo ritagliarsi una bella fetta di mercato, con un totale di 1799 velivoli realizzati, nella sua versione base.
Per questo velivolo Alitalia ha scelto i motori CFM56-5B2: quasi identici ai propulsori utilizzati sui modelli più piccoli, A319 e A320. A parte sporadiche noie non gravi come bird strike, fumo in cabina, problemi ai motori, ai carrelli e ai flap, nessuno degli Airbus A321 di Alitalia ha mai avuto incidenti di rilievo. Tuttavia, un evento piuttosto eccezionale – perlomeno di questi tempi – è accaduto proprio a bordo del primo aereo di questo tipo entrato nella flotta. Il 24 aprile 2011 il “Piazza del Duomo – Milano”, in servizio da Parigi Charles de Gaulle a Roma Fiumicino, fu oggetto di un tentativo di dirottamento da parte di Valeriy Tolmachev, un passeggero kazako. Fortunatamente l’azione venne scongiurata grazie al provvidenziale intervento di equipaggio e passeggeri, che immobilizzarono il dirottatore, consegnandolo alle forze dell’ordine in attesa a Fiumicino. “È stata un’azione fulminea da parte dell’equipaggio e di alcuni passeggeri. Tutto si è risolto rapidamente in pochi istanti; molti dei passeggeri che erano a bordo dell’aereo non si sono nemmeno accorti di quanto stava accadendo”, raccontò alla stampa uno dei presenti a bordo. Per questa azione sul volo AZ329, nel 2017 l’assistente di volo Ermenegildo Rossi venne insignito di una medaglia d’oro al merito civile, assegnata dal presidente Sergio Mattarella.
Ma torniamo agli A321. Alitalia ne ha utilizzati complessivamente 23, ognuno dei quali contraddistinto dal nome di una famosa piazza italiana, ad esclusione di due: I-BIXP è battezzato Carlo Morelli, responsabile della divisione merci AZ negli anni ’90, mentre I-BIZQ è dedicato alla memoria del comandante Domenico Colapietro, già vice capo pilota MD80 e successivamente responsabile della divisione operazioni di volo. Attualmente sono solo 7 gli A321 Alitalia rimasti in servizio pienamente operativo e gli scali normalmente visitati da questi aerei comprendono (in ordine alfabetico) Amsterdam, Atene, Barcellona, Bruxelles, Cagliari, Catania, Il Cairo, Lamezia Terme, Londra, Madrid, Monaco, Palermo, Praga, Tel Aviv, Tirana, Torino e Tunisi.
Quattordici Airbus 321 sono già stati restituiti da Alitalia ai lessor: alcuni per essere affittati ad altre compagnie aeree, ma la gran parte per essere demoliti, in quanto hanno già prestato servizio per periodi compresi tra i 17 e i 24 anni e per continuare ad utilizzarli sarebbero necessarie manutenzioni di livello tale da renderle decisamente antieconomiche. Gli ultimi due A321 a lasciare l’Italia sono stati I-BIXL “Piazza del duomo – Lecce” (il 15 settembre scorso) e I-BIXN “Piazza del Duomo – Catania”, che ha abbandonato la flotta lo scorso 13 novembre; entrambi gli aerei sono stati trasferiti alla base RAF di St.Athan, nel Regno Unito, quasi certamente per essere demoliti.
Come abbiamo già riportato su questo sito nel gennaio scorso, per un breve periodo era balenata l’ipotesi di affittare tre A321 Neo: una variante rinnovata e ultramoderna dotata di motori LEAP-1A32, di una cellula migliorata, di winglets di grandi dimensioni alle estremità alari e capaci di una maggiore autonomia (aumentata di circa 900 km), un consumo inferiore del 15% rispetto al modello precedente e costi operativi più bassi dell’8% circa. Questi tre aerei, praticamente nuovi perché facenti parte della flotta della scandinava Primera Air, poi fallita, erano stati fortemente desiderati dall’allora commissario Alitalia Luigi Gubitosi. I tre A321 Neo ex Primera avevano già ricevuto nuove marche irlandesi, ma di “sapore” decisamente italiano (tra cui EI-ITA ed EI-LIA), ma dopo le dimissioni di Gubitosi l’affare sfumò in brevissimo tempo.
Nell’attuale flotta Alitalia, due A321 non sono in servizio attivo: I-BIXQ “Domenico Colapietro” è accantonato a Fiumicino dello scorso 15 novembre in attesa di essere restituito al lessor, mentre EI-IXJ “Piazza del Municipio – Noto”, è fermo sempre allo scalo romano dal 25 novembre 2019 per una serie di manutenzioni piuttosto complesse. Particolare davvero curioso è rappresentato da I-BIXP “Carlo Morelli”: sebbene questo velivolo disponga della più recente livrea della compagnia, da diverse settimane vola senza le scritte Alitalia sulla fusoliera, segno che la sua dipartita dalla flotta è davvero prossima.
Il 2020 vedrà in flotta solamente sette A321, destinati con ogni probabilità a ridursi in fretta, perché sono tutti velivoli che hanno già prestato servizio per periodi compresi tra 19 e 22 anni. Con che cosa verranno sostituiti? All’orizzonte non si profila ancora nulla. La disponibilità di A321 Neo è sempre molto limitata: attualmente ne sono stati consegnati circa 260 e in retrospettiva l’affare di quei tre velivoli ex Primera Air era davvero un’occasione unica e difficilmente ripetibile. D’altro canto, tutte le ipotesi sul futuro ancora incerto della Compagnia prevedono un sostanziale ridimensionamento della flotta e senza dubbio gli A321 sono gli aerei Alitalia con oggi il maggior numero di anni di servizio in assoluto sulle spalle. Di conseguenza, il futuro dell’A321 nella flotta è quello di una possibile dismissione entro la fine del 2020, al tramonto di una carriera ultraventennale che in tempi recenti solo i McDonnell Douglas MD80 hanno saputo eguagliare e in alcuni casi superare. Allora lunga vita agli Airbus A321, che per così tanti anni hanno trasportato passeggeri per mezzo mondo, sfoggiando il tricolore sulla coda.
D.M.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!