Cosa accade quando a un aereo già in volo viene comunicata la presenza di una bomba a bordo? Ecco la descrizione dell’esperienza fatta nel 1986 dall’amico Aldo Bidini, all’epoca Responsabile di cabina sul volo AZ0865
9 aprile 1986: volo AZ 0865 a bordo del McDonnell-Douglas MD82 I-DAWH “Palermo”.
Dopo circa 10 minuti dal decollo dall’aeroporto di Tunisi in direzione Roma Fiumicino, con l’OK del Comandante informo i miei colleghi, come Responsabile dei servizi di bordo, di dare inizio velocemente alla distribuzione dello snack previsto data la brevità della tratta – circa 50 minuti di volo.
C’è da premettere che alcuni giorni prima, il 5 di aprile, in una discoteca di Berlino frequentata da militari americani c’era stato un attentato terroristico in cui perirono 2 soldati USA e 79 restarono feriti. Il Presidente USA, Ronald Reagan, ne attribuì la responsabilità ai servizi segreti libici. Nel Mediterraneo, nei giorni successivi, si alza la tensione per la presenza di portaerei e navi USA che culminerà alle 02:00 del 15 aprile nell’operazione “El Dorado Canyon” con il bombardamento di Tripoli e Bengasi da parte delle forze aeree statunitensi, con l’intento di uccidere il Colonnello Muʿammar Gheddafi.
Ma ritorniamo al nostro volo; improvvisamente l’aereo cambia assetto e si avverte una forte ed improvvisa decelerazione. Pochi secondi dopo mi chiama il Comandante: «Abbiamo ricevuto una comunicazione dalla torre di controllo di Tunisi: una telefonata anonima li ha informati della presenza di una bomba sul nostro volo. Stiamo ritornando il più velocemente possibile a Tunisi, pensa tu come preparare e gestire i passeggeri per un’evacuazione rapida appena l’aereo si sarà fermato sulla pista dell’aeroporto. Da questo momento nessuno dovrà entrare nella cabina di pilotaggio. Appena avrò altre informazioni dalla torre te le comunicherò. Chiudi la porta!»
Chiudo la porta e per pochi secondi rimango come paralizzato. Improvvisi flashback della mia vita e dei miei cari scorrono velocemente nella mia mente… la notizia è scioccante, chissà se torneremo a casa?
Accanto a me c’è’ un giovanissimo allievo Assistente di Volo alla sua prima stagione, in linea di volo da solo alcuni giorni; brevemente lo informo di quanto sta succedendo ma aggiungo di non preoccuparsi troppo perché le telefonate anonime di bombe a bordo, nel passato, sono state frequenti ma quasi sempre senza conseguenze. Il ragazzo però sbianca in volto e si siede improvvisamente sullo strapuntino, con lo sguardo assente. Immagino e comprendo i suoi pensieri. Chissà quanto impegno per riuscire a diventare un Assistente di Volo, forse coronare un sogno, ed ora una bomba!
Effettuo il primo annuncio: «A causa di un controllo tecnico siamo spiacenti di informare che stiamo tornando a Tunisi, dove prevediamo di atterrare tra circa 10 minuti».
Mentre mi sposto nella zona posteriore ad informare il resto dell’equipaggio, un passeggero seduto nella prima fila mi ferma e mi chiede: «Abbiamo una bomba a bordo?» Sorpreso rispondo: «Cosa glielo fa credere?» e lui: «Stiamo quasi precipitando, dopo aver parlato con il Comandante ha detto qualcosa a quel ragazzo; lo guardi bene: è bianco come un lenzuolo e ha lo sguardo perso nel vuoto». Mi viene quasi un mezzo sorriso, non rispondo e vado avanti.
L’equipaggio mantiene una calma apparente e viene deciso come effettuare l’evacuazione rapida senza l’uso degli scivoli: stipare in sicurezza tutti gli oggetti ed eventuali bagagli a mano in cabina ed individuare alcuni passeggeri da sistemare in prossimità delle uscite alari nell’eventualità di doverle usare.
Ci muoviamo lungo tutta la cabina ed i passeggeri, senza nulla chiedere, avvertono una sensazione di pericolo nel vederci sistemare accuratamente tutto ciò che potrebbe essere di ostacolo ad una rapida movimentazione, e restano scioccati nel sentire le indicazioni date ai quattro passeggeri fatti sedere vicino alle uscite di emergenza alari.
Il tempo scorre troppo, troppo lentamente ed ognuno è a conoscenza di quello che sta succedendo o che potrebbe succedere: immagini, ricordi, momenti della propria vita, emozioni e quant’altro. È terribile. In cabina passeggeri c’è un silenzio tombale, l’aereo scende troppo velocemente e a volte si avvertono forti vibrazioni: grossi problemi tecnici? Oppure…? Credo che molti o forse tutti i passeggeri stiano pensando, più o meno, alle stesse cose.
Effettuo il secondo annuncio: «Atterreremo tra alcuni minuti, preghiamo di chiudere i tavolinetti davanti a voi e porre la poltrona in posizione verticale». Vado dal Comandante dicendo che farò subito dopo l’annuncio finale e gli chiedo quali siano le ultime disposizioni operative una volta a terra.
Ci siamo: fra pochissimo atterreremo! Effettuo l’ultimo annuncio: «Prego di prestare la massima attenzione al seguente annuncio: i signori passeggeri seduti dalla fila 1 alla fila 15, una volta che l’aereo si sarà fermato e udranno l’annuncio “abbandonare l’aereo”, escano il più velocemente possibile dall’aereo attraverso la porta anteriore, lasciando tutti gli oggetti personali a bordo. I restanti passeggeri dovranno abbandonare l’aereo scendendo dalla porta posteriore. Una volta a terra correre, ripeto correre verso la parte anteriore dell’aereo, mantenendosi sul ciglio della pista, verso degli autobus che saranno visibili a poca distanza dall’aeromobile e salirvi velocemente. Grazie per l’attenzione».
L’aereo atterra, dopo poco si ferma, il Comandante urla: «Abbandonare l’aereo!», apro la porta anteriore ed aziono l’uscita della scaletta, niente corrimano. Velocemente i passeggeri scendono e corrono verso gli autobus. La stessa cosa avviene più rapidamente attraverso la porta posteriore perché la scala è scesa a caduta libera. Tutto dura meno di un minuto. Seguo il Comandante in una corsa verso la porta posteriore per verificare che non ci sia nessuno rimasto a bordo, corriamo verso gli autobus e veniamo accolti da un applauso che scarica le tensioni nervose accumulate da tutti. Grazie a Dio è finita.
L’aereo verrà minuziosamente controllato da un’apposita squadra antiterrorismo e poi, con tutto l’equipaggio ritornato a bordo, effettuerà un nuovo attentissimo controllo in cabina e nelle stive, prima di dare l’OK per l’imbarco dei passeggeri per il volo di ritorno a Roma.
Aldo Bidini – Responsabile di 1aAlitalia
Pubblicato originariamente su Ciampino-Fiumicino – Airliners over Rome in the 70s and 80s di Franco Storaro
McDonnell-Douglas MD82 I-DAWH “Palermo”
Consegna: 30 novembre 1984
Dismissione: 31 dicembre 2008
Servizio in Alitalia: 24 anni, 1 mese, 1 giorno
N.di costruzione / progressivo: 49202 / 1170
Immatricolazione RAN: 7693
Certificato di navigabilità: 11248/a
Configurazione posti: CY 141
Motori: 2 x Pratt & Whitney JT8D-217C
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