AZ 673 è la sigla del volo che collega la città brasiliana di Rio de Janeiro con Roma Fiumicino. Lo scorso 1 maggio 2018 era previsto che la tratta GIG-FCO fosse compiuta dall’Airbus A330 EI-EJH “Sandro Botticelli”. L’aereo era atterrato allo scalo Carioca nella notte dello stesso giorno (per la precisione alle 5:24 locali) e avrebbe dovuto ripartire alla volta di Roma alle 14:35. Dopo avere imbarcato i passeggeri, l’aereo si è portato sulla testata della pista 10 dell’aeroporto Galeão-Antônio Carlos Jobim e dopo una rincorsa sulla striscia di asfalto lunga 4000 metri, alle 14:51 locali è decollato regolarmente.
Dopo aver superato senza problemi questa fase critica, l’aereo però è stato oggetto di ciò che in gergo viene definito bird strike, ovvero è entrato in collisione con uno o più uccelli che volavano proprio sulla sua stessa rotta. L’impatto ad alta velocità con un oggetto volante – vivente o meno (pensiamo ad esempio ai droni) – non è un evento particolarmente raro e può causare seri danni a qualunque velivolo. Anche se il peso massimo al decollo di un A330-200 Alitalia pieno di passeggeri e del carburante necessario per la trasvolata oceanica può raggiungere le 230 tonnellate, mentre quello di un gabbiano adulto è solo di 1 chilo e mezzo, la forza d’urto ad alte velocità è tale da poter mettere fuori uso un motore.
Di conseguenza, dopo l’urto l’equipaggio ha valutato che l’opzione migliore fosse quella di riatterrare all’aeroporto di partenza. Ma come accade quando si verifica un problema dopo il decollo, il peso dell’aereo era troppo elevato per consentire un rientro immediato, per cui il comandante si è accordato con il controllo del traffico aereo brasiliano per poter effettuare lo scarico del carburante in eccesso, consentendo così all’Airbus A330 di rientrare nei limiti di peso consentiti per l’atterraggio, pari a 180 tonnellate complessive.
Il Sandro Botticelli si è quindi allontanato da Rio in direzione nord-ovest, sorvolando le cittadine di Campos (alle 15:10 locali), Vitoria (15:23) e Linhares (15:31) fino a raggiungere la quota assegnata di 35.000 piedi (10.670 metri); una volta sul mare, al largo di São Mateus, l’aereo ha compiuto un’ampia virata di 180 gradi, iniziata alle 15:40, riportandosi in rotta verso Rio.
Giunto in prossimità di una zona relativamente disabitata circa 150 chilometri a nord-est di Rio de Janeiro, in prossimità del parco naturale Desengano, l’aereo ha compiuto un ampio circuito durante il quale ha completato le operazioni di scarico di carburante ad una quota di 33.000 piedi, corrispondenti a 10.000 metri. Proseguendo nella sua rotta di avvicinamento a Rio, l’Airbus è progressivamente sceso di quota fino ad allinearsi con la pista 28 – la stessa da cui era partito ma questa volta proveniendo dalla direzione opposta – sulla quale è infine atterrato senza alcun problema alle 16:43, ora locale.
Una volta sbarcati i passeggeri, la compagnia, che era stata allertata dei problemi del volo AZ 673, ha allestito in breve tempo un aereo sostitutivo che potesse andare a Rio per raccogliere i passeggeri in attesa di rientrare a Roma. L’Airbus A330 EI-EJM “Giovanni Battista Tiepolo”, a cui è stato assegnato il volo AZ 8000 ferry flight con il solo equipaggio, è decollato dalla pista 25 di Fiumicino alle 14:49 locali del giorno 2 maggio e dopo un volo di 11 ore e 51 minuti è atterrato allo scalo di Rio de Janeiro alle 21:40 locali.
Dopo il cambio di equipaggio, EI-EJM ha imbarcato tutti i passeggeri in attesa di rientrare in Italia ed è ripartito alle 23:56 locali come volo AZ 8673, per atterrare felicemente a Fiumicino alle 15:25 locali del 3 maggio. L’Airbus che ha subito la collisione con i volatili è invece rimasto fermo in Brasile e sottoposto a tutti i controlli e le eventuali riparazioni necessarie in questi casi.
Fonti: Alitalia, Carioca Spotters – Instagram, FlightRadar 24
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