La stagione estiva è notoriamente quella più impegnativa per ogni compagnia aerea. E in caso di problemi di disponibilità di velivoli, il rischio è quello di essere costretti a cancellare intere linee, lasciando a terra centinaia se non migliaia di passeggeri. Naturalmente questo scenario quasi apocalittico per il popolo dei vacanzieri estivi dev’essere evitato a tutti i costi. Ma la legge di Murphy che recita se qualcosa andrà storto, succederà nel momento peggiore possibile si è recentemente verificata per Alitalia.
Tutto è partito dal Boeing B777 EI-DBL “Sestriere” che per un guasto ad un motore è rimasto per molti giorni fermo allo scalo di Tokyo Narita. L’aereo era giunto in Giappone il giorno 21 luglio, proveniente da Milano Malpensa e avrebbe dovuto ripartire per Roma Fiumicino il giorno successivo. Purtroppo così non è stato: l’aereo è partito da Tokyo alle 13:15 locali, ma è stato costretto a ritornare allo scalo originario dopo un paio d’ore a causa di vibrazioni ad uno dei motori e i passeggeri riprotetti su un altro volo.
In particolare, il motore del B777 Alitalia aveva riscontrato elevate vibrazioni N1 provocate da un danno al 6° stadio della turbina a bassa pressione (LPT). Si tratta dello stesso problema riscontrato il mese precedente dal velivolo “Tropea” che era stato costretto ad un atterraggio anticipato allo scalo Monaco di Baviera. L’inconveniente è piuttosto diffuso sui motori General Electric 90-94, ma la ditta costruttrice non è ancora riuscita a porvi rimedio.
Le riparazioni al B777 Alitalia, condotte direttamente allo scalo nipponico, hanno necessitato di sostituire completamente il motore, il che ha costretto i tecnici Alitalia a parecchi giorni di lavoro. È stato comunque possibile fare rientrare l’aereo a Roma Fiumicino alle 16:07 del 29 luglio (volo AZ8801). Il velivolo ha poi ripreso regolarmente servizio sulla Roma-Buenos Aires dal giorno 30. La settimana di stop del “Sestriere” ha però creato un “buco” nell’operativo della compagnia che doveva essere coperto da almeno un altro velivolo. Essendo indisponibili aerei extra, non c’è stata altra soluzione che risolvere l’emergenza con un Wet Leasing (affitto di aereo ed equipaggio) dalla compagnia portoghese EuroAtlantic.
Il Boeing 777-212ER con marche CS-TFM e i colori bianco/blu della linea aerea portoghese è giunto quindi a Roma Fiumicino alle 9:47 del 24 luglio, proveniente da Oslo, ed è stato immediatamente impiegato sulle rotte per l’Argentina (voli AZ680-681) di Alitalia del 24 e del 26 luglio, con una configurazione interna di posti C30 / Y293. Non sappiamo se Alitalia abbia informato preventivamente i passeggeri di questi voli dell’impiego dell’aereo con personale straniero. In ogni caso, l’aereo in leasing della EuroAtlantic è stato restituito al termine del secondo dei due voli previsti, il giorno 28 luglio.
Quasi simultaneamente, poi, ci sono stati problemi anche a due Airbus A330 di Alitalia: EI-EJP “Michelangelo Buonarroti” non è riuscito a partire da Seoul (Corea) il 24 luglio, mentre EI-EJO “Tiziano” è rimasto bloccato a New York il giorno 25. EI-EJP è giunto a Fiumicino con quasi un giorno di ritardo, mentre EI-EJO è rientrato come ferry flight – senza passeggeri – la sera del 27 luglio.
Per evitare l’effetto domino, ovvero che le indisponibilità e i ritardi si ripercuotano su tutte le linee a lungo raggio, Etihad Airways ha iniziato il collegamento per conto di Alitalia tra Venezia Tessera (VCE) ed Abu Dhabi (AUH) con i voli AZ858-859. In questo caso, i velivoli utilizzati sono tre Airbus A330 con marche A6-EYI, A6-EYN e A6-EYE. Il primo ha operato un volo Alitalia il 26 luglio, il secondo si è avvicendato sulla tratta VCE-AUH dal giorno successivo, il terzo dal 31 luglio, gestendo anche il volo AZ853 da AUH per Roma Fiumicino.
Fonti: Aviazionecivile.it, Desde el Patio, FlightAware, FlightRadar24, Italiavola
Foto di apertura © Enrique Tejero
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