Nuovo volo di Papa Francesco a bordo di un aereo Alitalia. Questa volta si è trattato dell’Airbus A320-216 EI-DSY “Aldo Palazzeschi”, che ha accompagnato il Santo Padre da Fiumicino a Lesbo, in Grecia, e ritorno. Sul volo AZ4000 erano presenti tre piloti e sei assistenti di volo. Il comandante Paolo La Cava (46 anni) è stato il supervisore delle attività di bordo, mentre la condotta è stata affidata al comandante Massimiliano Bernardini (50 anni, 9.500 ore di volo), coadiuvato dal primo ufficiale Alessandro Bovi (45 anni, 11.000 ore di volo).
L’aereo è decollato da Fiumicino alle 7:11 del 16 aprile 2016 ed è giunto all’aeroporto ellenico di Mytilene “Odysseas Elytis” (MJT / LGMT) alle 10:03 locali, dopo 1 ora e 52 minuti in cui l’aereo ha volato per una distanza di 1.331 km. Al suo arrivo, Papa Francesco è stato accolto dal primo ministro Alexis Tsipras, dal patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo, dall’arcivescovo Ieronymos e dal presidente della Conferenza episcopale greca Papamanolis.
L’isola greca è l’avamposto delle migrazioni dei profughi in arrivo via mare e tappa di prima accoglienza. Nel corso della visita il Papa ha visitato sia il centro di accoglienza dei profughi che il porto.
Prima del suo rientro, Papa Francesco ha compiuto un gesto irrituale e inatteso – ma molto apprezzato – accogliendo a bordo dell’aereo 12 profughi siriani, di cui sei minorenni. Del gesto di accoglienza hanno beneficiato tre famiglie musulmane, già presenti nei campi di accoglienza di Lesbo prima dell’accordo fra Unione Europea e Turchia. L’accoglienza e il mantenimento delle tre famiglie sono a carico del Vaticano.
L’Airbus A320 papale è ripartito quindi alle 15:32 locali dall’aeroporto di Mytilene, (volo AZ4001) ed il rientro in Italia è avvenuto alle 16:22, ora in cui l’aereo ha toccato terra all’aeroporto di Roma Ciampino, dopo 1 ora e 50 minuti di volo su un percorso di 1.285 km.
Foto di apertura © L’Osservatore Romano
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